Lo Dico, lo Faccio: L’handmade come terapia, un giorno alla volta.

L’handmade come terapia, un giorno alla volta.


handmade come terapia



Ci sono donne talmente occupate che vorrebbero la giornata di 28 ore, che scarrozzano i figli da nord a sud della città, che hanno sempre il frigo vuoto ma il serbatoio dell’auto pieno. E poi ci sei tu.


Al mattino prepari il caffè a tuo marito che corre in ufficio, accompagni le figlie a scuola, ti fermi un attimo al bar con le mamme delle loro compagne, poi torni a casa.

Vuota. Sola.

Cominci a sistemare i letti che non hai fatto fare alle tue figlie perché non hanno tempo (loto!), dai una bella pulita al bagno (ah quanto ti piacciono quelle piastrelle rosa), fai aerare le stanze e riempi la lavatrice. Ancora una passata d’aspirapolvere al pavimento e il più è fatto. La casa è praticamente perfetta, fino alle 16 non ci viene nessuno a sporcarla.

E adesso?

Guardi l’orologio sulla parete della cucina, segna solo le dieci e trenta, le ragazze tornano alle 16 e tuo marito alle 20: troppo presto per preparare la cena.

Ma sì, accendi il computer e chatti un po’ su Facebook. Magari guardi qualche video su Youtube: che meraviglia quei tutorial sulle maglie all’uncinetto, le decorazioni per la tavola con la carta riciclata, la scrittura col pennino.

Come ti piacerebbe fare qualcosa del genere.

E qui arriva l’Handmade come terapia, e meglio di così non saprei dirlo: creare piccoli manufatti con una tecnica preferita che, se anche non conosci, puoi imparare a fare, sicuramente ti aiuta a vivere meglio.

Perché il punto essenziale non è saper fare, ma fare.

Il troppo tempo a disposizione all’inizio può essere piacevole (per esempio quando io mi sono trasferita in quella che è la mia città d’origine ero strafelice di avere un sacco di tempo per fare ciò che volevo) ma quando passano i mesi diventa pesante.

Quindi impara a fare qualcosa con le tue mani, e se vuoi io provo ad aiutarti nei primi passi:

1 - vai in un centro commerciale vicino a casa nel reparto ‘brico’ o ‘self’

2 - prendi in mano uncinetti, pennelli, gomitoli di lana e di cotone, gira tra gli stand di pittura, tocca i tovaglioli per il decoupage, annusa gli odori e segui quelli che ti attirano di più (io adoro il legno appena tagliato)

3 - compra l’attrezzo che ti ha colpito di più (con gli accessori, ad esempio, se prendi un uncinetto scegli anche un gomitolo di cotone)

4 - quando torni a casa, vai su Youtube e cerca un tutorial semplice per fare il primo passo

5 - su un quadernino segna cosa hai fatto (letteralmente: oggi ho fatto una catenella lunga un metro)

6 - il giorno dopo fai un altro passo, ricordati di scriverlo sul taccuino

L’handmade fa bella la vita, un giorno alla volta.

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Carmen Pelaia la tua tutor creativa



10 commenti:

  1. Ciao Carmen, anche io preparo il caffè a mio marito, e in queste ultime settimane è lui che li porta a scuola, così io non devo neanche uscire, ma proprio non riesco a conciliare faccende domestiche e creazioni....in un attimo arrivano le 12,30 e devo iniziare la raccolta dei figli, avendo fatto il minimo per la sopravvivenza in casa! Sono proprio un caso disperato!!!!

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    1. chi li fa mangiare a scuola oppure vanno alle medie non ha il problema di prenderli in pausa pranzo, anch'io raccolgo ancora la piccola

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  2. L'handmade è una vere e propria cura!
    Un caro saluto
    Elisa

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    1. hai proprio tagione Elisa si dovrebbe essere più 'artigiani', dai pensieri

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  3. È bello questo messaggio che mandi.. Lo condivido in pieno. Io ho imparato ad usare l'uncinetto da bambina, ma poi l'ho abbandonato. L'ho ripreso in mano, in veste nuova e creativa, durante la malattia di mio padre... Le ore erano lunghe e i pensieri tanti. Mi è stato d'aiuto e da lì non l'ho più abbandonato. Un caro saluto

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    1. è un toccasana in molte situazioni, bisogna solo sapere che è possibile

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  4. Io sono purtroppo al contrario...ricavo il tempo dopo un'intera gg, ma è' una valvola di sfogo, ne traggo più benefici di una seduta di yoga...mi scrollo i pensieri pesanti e i problemi che gli altri mi hanno scaricato addosso e le mie ore serali diventano di nuovo leggere, utili per ricaricarmi per il prossimo gg

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    1. sì è vero, ipende molto dalla situazione personale, la valvola di sfogo ci sta tutta

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  5. Ciao Carmen, ho letto con molto piacere il tuo post. Anche io sono una mamma e tra scuola, compiti, sport e pulizie non mi avanza molto tempo.
    Ma guai a chi mi toglie i mie piccoloìi sfoghi e svaghi creativi: le paste polimeriche e il mio blog, il diario della mia vita...polimerica.

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    1. la giornata è impegnatissima, però diciamolo che la sera son soddisfazioni

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